Rifugio
Pordenone
la Storia
Il 3 ottobre del 1928, il Consiglio Direttivo della Sezione di Pordenone, deliberò la costruzione di un rifugio in località Pian Meluzzo in fondo alla stretta e tortuosa Val Cimoliana nelle Alpi Clautane, che avrebbero chiamato “Rifugio Pordenone”.
Dopo aver sentito il parere del prof. Antonio Berti, che già nella sua guida “Le Dolomiti Orientali” aveva auspicato il sorgere di un rifugio in quelle montagne, fu scelto come luogo adatto uno sperone boscoso sito alla confluenza della Val Montanaia e della Val Monfalcon di
Cimoliana.
Il progetto fu affidato all’ingegnere Tallon e all’ing. Pujatti, e consisteva nell’eseguire una costruzione in tronchi su basamento di cemento con capacità ricettiva di 15-18 posti letto.
Nel luglio 1929 iniziarono i lavori che furono terminati nella stessa stagione estiva.
Il 25 maggio del 1930, alla presenza delle autorità locali, di alpinisti, valligiani, la madrina del rifugio, tale signora Pia Tallon Baschiera, tagliò il nastro tricolore dell’inaugurazione.
Per oltre trent’anni la piccola capanna offrì ospitalità ad alpinisti italiani e stranieri che cominciarono a frequentare sempre più numerosi le Alpi Clautane attratti soprattutto dal famoso Campanile di Val
Montanaia.
Con il passare degli anni la viabilità della valle venne migliorata con la costruzione della nuova strada della Val Cimoliana, che portò a un incremento notevole dell’afflusso di automezzi e di alpinisti che frequentavano i monti attorno al rifugio.
La vecchia capanna divenne presto insufficiente ad accogliere tutti e si iniziò a considerare l’ipotesi di un ampliamento del rifugio per poter soddisfare le nuove esigenze.
L’occasione venne a presentarsi allorchè, per ricordare la memoria del geom. Enrico Santin, socio fondatore e per molti anni dirigente della Sezione, deceduto il 10 marzo del 1960 venne aperta una sottoscrizione per creare un opera che lo ricordasse tra le sue montagne.
La somma ricavata venne così stanziata per il rinnovamento del rifugio Pordenone.
Il nuovo edificio, che inglobava quello vecchio, comprendeva cucina, due stanze soggiorno, due dormitori per un totale di 25-30 posti letto.
Nel giro di una stagione i lavori vennero portati a termine.
L’8 ottobre del 1961 ebbe luogo l’inaugurazione e fu ancora la signora Pia Tallon Baschiera a fare da madrina alla nuova struttura.
Lo stesso giorno fu inaugurato ai piedi del Campanile di Val Montanaia il bivacco Perugini delle Sezioni di Trieste del C.A.I..
Numerose furono le autorità che parteciparono alle due cerimonie.
Nel corso degli anni il rifugio venne sottoposto a ripetuti interventi di ordinaria manutenzione.
Alcuni molto importanti come l’installazione di un impianto telefonico servito da un ripetitore posto in cima al Dosso Nadei, e dell’installazione di un efficace impianto fotovoltaico nel 1993 per la produzione di energia elettrica pulita.
Sono invece dell’anno appena trascorso importanti lavori di ristrutturazione che hanno dato al rifugio una migliore ricettività mediante l’ampliamento della zona soggiorno che, con l’abbattimento del muro divisorio, è divenuto un unico grande salone per la consumazione dei pasti con l’aggiunta di una nuova e funzionale stufa in maiolica per riscaldare l’ampio salone.
Il rifugio, sito all’interno del Parco delle Prealpi Carniche (oggi Parco delle Dolomiti Friulane), offre a tutti coloro che frequentano la valle, l’occasione per una sosta in un luogo ricco di fascino e non privo delle indispensabili infrastrutture per un confortevole, anche se breve, soggiorno reso squisito dall’accurata gestione da parte della famiglia
Feltrin.
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