Percorsi Itinerario
Alpinistico "Luciano Micheluz"
Ai Monfalconi di Montanaia (Cima Meluzzo-Cima
Montanaia-Croda Cimoliana)
I componenti del Corpo Nazionale soccorso Alpino della
Stazione di Pordenone e gli Istruttori della Scuola Nazionale
di Alpinismo e Sci-Alpinismo "Val Montanaia" hanno
voluto dedicare alla memoria del loro amico e compagno di
cordata Luciano Micheluz, scomparso a soli 24 anni il
29.09.1984 a seguito di incidente stradale, un
"itinerario di croda" ai Monfalconi di Montanaia.
Un "itinerario di croda" non è una via ferrata o
attrezzata ma un percorso non difficile agevolato da segni
rossi che indicano la via da seguire e da ancoraggi fissi (uno
o più chiodi) sui passaggi più scabrosi.
Pur non superando le medie difficoltà, la via va percorsa
con criteri alpinistici, con equipaggiamento adatto (corda,
alcuni moschettoni, casco e imbragatura) e con sufficiente
preparazione tecnica. Chi la percorrerà sarà ripagato dalla
grandiosità dell'ambiente, dalla solitaria bellezza del
versante Est dei Monfalconi di Montanaia e dalla visione
dell'esaltante bellezza del catino terminale della Val
Montanaia con al centro l'incomparabile Campanile.
Relazione Tecnica
L'itinerario ha inizio dal sentiero di accesso al Bivacco
Perugini lungo la Val Montanaia, circa a quota 1800 metri,
appena usciti dai pini mughi sopra "l'ultima
sorgente", si piega a destra e si traversa a lungo alla
base della parete Ovest della Cima Meluzzo. Si oltrepassa una
selletta alla quale seguono alcuni saliscendi e quindi si sale
a sinistra in un canale superficiale con rocce friabili e
fasce di pini mughi. Si raggiunge così la cresta che dalla
Cima Meluzzo degrada verso sud dividendo la Val Montanaia
dalla Val Monfalcon di Cimoliana; il panorama si apre verso le
Crode del Leone e verso il Gruppo del Pramaggiore. Si sale per
un breve tratto lungo la cresta fra i mughi e quindi (appare
la parte alta del Campanile) si scende per qualche metro per
attraversare la forcelletta franosa alla base del vertiginoso
Spigolo Sud della Cima Meluzzo (qualche passo richiede
attenzione, fin qui 1 ora)
Si prosegue attraversando per cengia esposta ma sicura la
parete Est della Cima Meluzzo; una breve interruzione è
assicurata da tre chiodi. Si risale quindi una gola franosa
prima sul fondo e quindi con facile arrampicata sul lato
destro fino a raggiungere una cresta secondaria che sale a
sinistra verso la vicina Forcella Meluzzo. Circa 50 metri
sotto la forcella (consigliabile da qui la breve e
remunerativa deviazione che, in circa 45 minuti, permette di
raggiungere la vetta della Cima Meluzzo toccando la omonima
forcella)., si piega a destra per terrazze ghiaiose e quindi
si risale una breve gola che porta alla base di una placca
verticale alta circa 10 metri.
La si supera assicurati ai
numerosi chiodi (3° gr. è il passaggio più impegnativo) e
si raggiunge, oltre la crestina franosa, la gola che si risale
fino alla base di una fascia di tetti dove si incontra la
cengia superiore in versante Sud-Est della Cima Montanaia.
Si
percorre la cengia verso destra, si oltrepassa uno spigolo e,
poco dopo, la cengia si abbassa in una zona molto esposta; un
breve tratto dove bisogna procedere a carponi è pure reso
sicuro da un chiodo. Si raggiunge così la base di un canalino
che, senza difficoltà, porta ad una forcelletta dalla quale
si intravede la Forcella delle Crode. Per terrazze ghiaiose in
leggera ascesa, si aggira la parte alta della Cima Montanaia
raggiungendo in breve la Forcella della Croda (circa 2200
metri; fino qui ore 2,45), in vista del catino alto della Val
Montanaia.
Dalla Forcella delle Crode scende direttamente al
sottostante Bivacco Perugini un evidente canale, utile per un
eventuale ripiego oltre che per la discesa dopo aver
effettuato per cengia il percorso anulare attorno alla Croda
Cimoliana (passaggi di secondo grado, ore 0,30).
Si prosegue scendendo per qualche metro in versante Val
Monfalcon di Cimoliana (passaggio delicato su terreno franoso)
e portandosi nel canalone che sale verso Forcella Cecilia (tra
il Campanile Pordenone e la Croda Cimoliana) che si risale per
circa 10 metri. Si prosegue a destra per cengia (dapprima
sottile e quindi più ampia) aggirando il crestone ed
iniziando la traversata della parete Est della Croda Cimoliana.
Con pochi metri di salita si raggiunge una minuscola
forcella dalla quale ci si cala per pochi metri in un ripido
ma ben articolato camino. Si prosegue per cenge ghiaiose,
anche ampie, a tratti all'interno di alcuni landri, fino a
raggiungere un'altra cresta secondaria dalla quale si vede,
alla stessa altezza, la Forcella Cimoliana. La
cengia prosegue in leggera salita, oltrepassa con facilità un
breve tratto franoso che di fronte appare impegnativo e
raggiunge una spalla sulla cresta Nord della Croda Cimoliana;
dalla sottostante Forcella Cimoliana si è separati da alcuni
torrioni friabili.
Dalla spalla si possono raggiungere direttamente le ghiaie
della Val Montanaia, a pochi metri dalla Forcella Cimoliana,
scendendo con attenzione un canalone franoso e quindi
calandosi in corda doppia (tre chiodi per l'ancoraggio sulla
sinistra) nel verticale camino finale di crica 15 metri; 4 ore
dall'inizio dell'Itinerario).
Un po' lungo, ma decisamente consigliabile, è proseguire
dalla spalla per cengia orizzontale che attraversa l'intera
parete Ovest della Croda Cimoliana; con percorso altamente
panoramico e privo di difficoltà (anche se l'esposizione ed
il terreno friabile richiedono attenzione) si ritorna in meno
di mezz'ora in Forcella della Croda, dalla quale si scende al
Bivacco Perugini come già descritto in precedenza; 5 ore
dall'inizio dell'Itinerario.
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